La montagna rappresenta la prima linea di difesa della Natura contro l’invadente attività umana e nella odierna ricorrenza è importante sensibilizzare i bambini sulla importanza dei rilievi per l’equilibrio dell’ecosistema ambientale. Le montagne ci sovrastano ma sono poco visibili nei programmi educativi: rispettare l’ambiente montano è essenziale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e assicurare un futuro alle popolazioni del mondo. Comprendere il ruolo della montagna apre una profonda riflessione concettuale su ogni aspetto della vita sulla Terra. Soltanto il 12% della popolazione mondiale vive sui rilievi ma tutti dipendono dalle risorse che le montagne ci danno: acqua, cibo, energia, biodiversità e lavoro. Per perseguire uno sviluppo sostenibile, è quindi indispensabile proteggere e conservare gli ecosistemi montani, regolando e mitigando attività distruttive come la deforestazione, l’agricoltura intensiva, il turismo ad alto impatto e la massiccia estrazione mineraria.
Il grande serbatoio del Mondo
Le montagne riforniscono di acqua dolce il 60% della popolazione mondiale e delle terre coltivate, ospitano una incredibile varietà di piante e animali, donano ossigeno con le grandi foreste. Tuttavia, i cambiamenti climatici, lo sfruttamento eccessivo delle risorse e la pressione demografica stanno esasperando le difficoltà tipiche dell’ambiente montano, aumentandone la vulnerabilità. Nella odierna giornata invitiamo gli insegnanti a leggere in classe qualche pagina di un volume stimolante e divergente, “Pensare come le montagne” di Paolo Ermani e Valerio Pignatta (edizioni Terra Nuova). Pensare come le montagne significa acquisire l’infinita saggezza di quei giganti immobili, pietrificati eppur vivi nell’immensità del loro millenario insegnamento. Il volume è una amara riflessione sui grandi problemi della Terra: la salute, l’inquinamento, l’alimentazione, il consumismo, il potere del danaro che tutto corrompe e tutto determina anche al prezzo della devastazione dell’ambiente.
Pensare come le montagne per migliorare la qualità della nostra vita
Pensare come le montagne significa modificare l’insensato modo di vivere odierno in cui è imperativo fare molte cose contemporaneamente ed essere sempre impegnati. Modifiche che devono partire dal basso, dipendono da noi, senza delegare nessuno. Siamo noi i protagonisti del cambiamento: bisogna passare all’azione con i piccoli gesti quotidiani. Per fare bene alle montagne, e quindi a noi stessi, occorre mangiare più vegetale e meno animale, ridurre tutti i consumi a partire da quelli energetici, ma anche recuperare valori quali la solidarietà, i rapporti di buon vicinato, l’amicizia come condivisione e sostegno reciproco. Pensare come le montagne significa recuperare tempo, tempo per stare in famiglia e con gli amici, tempo per oziare e per pensare, il tempo di Rousseau che si guadagna perdendolo, tempo valorizzato nell’ascolto e nella cooperazione come modalità elettiva per favorire un processo di crescita integrale. Pensare come le montagne significa smetterla di essere noncuranti rispetto a ciò che ci circonda, perché tutto è collegato, e smetterla di crederci immuni cercando falso conforto nell’indifferenza. Pensare come le montagne significa evitare gli -ismi, gli eccessi da un lato e dall’altro, i negazionismi ed i catastrofismi. La montagna pensa lento, pensa saggio, pensa sulla base dell’esperienza. Come recita un proverbio indiano, nessun insegnamento è più grande di quello della montagna. Cambiare il Mondo si può, con piccoli gesti che cambiano anzitutto i nostri comportamenti quotidiani. Piccoli passi, tempo, misura … capire la montagna è migliorare la qualità della vita.