Nel famoso “test del marshmallow” di Walter Mischel, un bambino viene lasciato da solo davanti ad appetitosi dolciumi: può mangiarli subito oppure attendere 15 minuti per averne in premio una doppia razione. Alcuni bambini sapranno aspettare, altri mangeranno subito, altri ancora mostreranno ansia, angoscia e rabbia. Mischel ha poi seguito nel tempo i gruppi omogenei
“Il cliente ha sempre ragione”. Questa espressione molto comune evoca immagini un po’ stereotipate. La sala di un ristorante con i camerieri, piatti e vassoi in equilibrio tra mani e braccia, che fanno lo slalom tra i tavoli. Il negozietto di vendita al dettaglio dove il bancone è stacolmo di merce e il commesso è
“Prof, ma è bellissimo!” questo mi disse Alessio, studente della 2° Geometri, che inizialmente non era affatto convinto di fare da tutor ad un bambino della primaria in quella che per lui, studente delle superiori, era la prima esperienza di Peer education (fig. 1). Già, perché non è mica scontato che studenti adolescenti, soprattutto se
IL NANO NERINO NUOTA. Così recita la “frase bersaglio” che presenta la lettera N ai bambini di classe prima nel percorso di apprendimento dell’alfabeto. Tecnicamente la frase è prefetta. È breve, ha tante sillabe semplici con la consonante N che si unisce alle vocali A, O, E, U, il predicato esprime un’azione concreta vicina all’esperienza
Ha fatto molto discutere la decisione dell’importante editore britannico Puffin che, in accordo con la Roald Dahl Story Company, ha introdotto una serie di modifiche ai testi dei suoi romanzi per bambini e ragazzi. Le edizioni più recenti delle opere di Dahl, in effetti, sono state pubblicate con termini molto più neutri rispetto a quelli
Sicuramente la Pop Art e conseguentemente il movimento che viene definito oggi New Pop sono i più adatti quando parliamo di mettere in contatto i bambini con il mondo dell’arte. In primis per i soggetti facilmente riconoscibili, in secundis per i colori forti e accesi che da sempre attirano i più piccoli. Se poi
Aspetto imprescindibile per l’inclusione scolastica è la presenza degli insegnanti di sostegno, figure professionali dedicate al supporto nella didattica e nella comunicazione con gli altri docenti ed i compagni di classe. Vengono assegnati alla classe dell’alunno disabile e, insieme agli altri colleghi, elaborano la programmazione didattica per l’allievo e per la classe. Gli insegnanti di
Giochi tradizionali e giochi digitali. Abbiamo visto in un precedente articolo (Bambini e dispositivi digitali: è allarme rosso) come l’uso eccessivo delle tecnologie digitali da parte dei bambini presenti qualche opportunità e molti rischi. I danni sono già evidenti a partire dalla salute, dato che tali dispositivi impongono posture scorrette, e ne deriva il
Formazione come investimento: mito o realtà? di Piero Carducci e Maria Orifici. Quale saggezza può mai esistere fuori dell’umanità? Amate l’infanzia; favoritene i giochi, le gioie, le amabili inclinazioni. Chi di voi non ha rimpianto talvolta questa età in cui il riso non si spegne mai sulle labbra e l’anima è sempre serena? Jean Jacques
Le tecnologie, le applicazioni ed i dispositivi digitali hanno invaso la nostra vita quotidiana ed ancora di più quella dei bambini e dei ragazzi. Nei paesi cosiddetti sviluppati si discute molto sulle opportunità ed i rischi collegati all’uso massiccio di tali tecnologie, tra l’altro in continua e sempre più penetrante evoluzione. Le statistiche sono impressionanti:
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